Il significato del viola
Nella psicologia dei colori, il viola è un colore regale. Durante il Medioevo questo colore era ottenuto dall’Oricella tinctoria, un lichene originato dall’unione simbiotica di un fungo e di un’alga. La tintura viola aveva quindi dei prezzi proibitivi, per cui le stoffe di questo colore venivano indossate dalla nobiltà per differenziarsi dal resto del popolo.
Ancora oggi si è mantenuto questo aspetto legato al lusso ed eleganza. Il significato del colore viola si rifà quindi al potere, al lusso, ma anche alla spiritualità.
Si considera il viola come l’unione fra due tendenze opposte: quella attiva ed estroversa del rosso, e quella ricettiva ed introversa del blu. Il viola è considerato quindi come il colore della transizione, espressione di moderazione e ricerca di nuovi equilibri.
Per queste ragioni è spesso il colore preferito da coloro che si trovano in momenti esistenziali di trasformazione: secondo alcuni studi le donne in gravidanza ed i bambini sembrano prediligere questa tonalità cromatica.
Credo che Dio si arrabbi se tu passi vicino al colore viola in un campo senza notarlo.
Alice Walker – Il colore viola
Gli effetti psicologici positivi del viola
Il viola è il colore che associamo alla consapevolezza spirituale ed alla riflessione, per questo è prediletto da chi medita o ha una vocazione spirituale. Fra gli altri effetti positivi, il viola favorisce la concentrazione e la creatività. In alcune culture dei nativi d’America, il viola rappresenta la saggezza.
Gli effetti psicologici negativi del viola
Se ci si circonda di troppo il viola si potrebbero riscontrare degli effetti negativi, fra cui un’eccessiva introspezione, con perdita del contatto con la realtà e frustrazione. Una tonalità sbagliata di questo colore potrebbe evocare qualcosa di scadente o trasmettere malumore
Le diverse tonalità di viola
Quando il viola contiene più rosso, risulterà più caldo, più brillante ed intenso. Fra le sfumature dai toni caldi abbiamo lilla, violetto, melanzana. Se il viola contiene più blu, avrà un effetto più calmante: fra i toni freddi citiamo lavanda, malva e viola imperiale.
A proposito di quest’ultimo abbiamo letto in giro tante curiosità, scopriamole insieme!
Curiosità sul colore viola
Il viola imperiale è stato utilizzato da sovrani, nobili e alti dignitari ecclesiastici. In epoca romana, soltanto l’imperatore poteva indossare questo colore e chi disubbidiva, veniva condannato
a morte. Alla corte del re Enrico VIII, il conte di Surrey fu accusato di alto tradimento per aver indossato il colore del re. Sovrani ed imperatori credevano di essere i rappresentanti di Dio sulla terra, credendo di avere un rapporto speciale con il potere superiore: un’altra delle ragioni per cui, probabilmente, il viola imperiale era un colore così esclusivo.
Emmeline Pethick-Lawrence, editrice di Votes for Women, il giornale delle suffragette, scrisse:
“Il viola imperiale, come tutti sanno, è il colore della famiglia reale e rappresenta il sangue reale che scorre nelle vene di ogni suffragetta, l’istinto della libertà e della dignità.”
Emmeline Pethick-Lawrence
Nel ‘500 venne associato alla tristezza e i re di Francia in lutto iniziarono a vestirsi di viola. Isaac Newton contribuì a cambiarne la percezione: scomponendo la luce attraverso un prisma, decise di battezzare con “violetto” la settima banda cromatica dell’arcobaleno.
Nella cultura orientale, in particolare in Cina, rappresenta la povertà, in quanto in forte contrasto con il giallo Imperiale.
Nella tradizione italiana teatrale, il significato del colore viola è negativo: si dice infatti che porti sfortuna!
Ma da cosa deriva questa superstizione? Il viola è il colore dei paramenti liturgici utilizzati in Quaresima, nel Medioevo, durante quel periodo, gli spettacoli teatrali venivano sospesi. Ciò comportava per tutti gli attori e la gente che lavorava nel mondo teatrale, periodi di inattività e di mancato guadagno.
Ti è piaciuto l’articolo sul significato del colore viola?
Visita il blog per scoprire gli altri colori!